Anche l’Arci in piazza il 5 marzo

Di Maria Chiara Panesi coordinatrice commissione Laicità e diritti civili

Arci aderisce e sostiene la manifestazione nazionale Ora diritti alla meta! Chi ama diritti li vuole per tutt* L’appello della manifestazione parte dal riconoscimento di un primo passo significativo compiuto con il ddl Cirinnà, che per la prima volta introduce nel nostro paese diritti per le coppie omosessuali. Una legge segnata tuttavia da molti limiti, primo tra tutti quello di non essere riuscita a rappresentare quel sentimento diffuso che ha portato migliaia di persone a scendere in piazza il 23 gennaio scorso, quell’urgenza di cambiamento che chiedeva alla politica coraggio e risposte piene. È oggi una necessità per tutto quanto il movimento e per i grandi soggetti che hanno condiviso con loro questo percorso tra cui Arci, ritrovarsi per interpretare la voglia di cambiamento e dare voce all’Italia laica e progressista che prosegue il suo percorso per il raggiungimento di una piena uguaglianza. Ora diritti alla meta! intende essere un grande momento unitario in cui condividere le prossime battaglie, prime tra tutte l’istituzione del matrimonio egualitario e l’adozione piena e legittimante.Vogliamo parlare di uguaglianza, di libertà e di autodeterminazione. E vogliamo un paese che finalmente si lasci alle spalle derive omofobe e discriminatorie che hanno farcito il dibattito pubblico delle ultime settimane, purtroppo anche dagli scranni parlamentari. Oggi più che mai riteniamo che il ritardo del nostro paese in tema di diritti sia un ritardo culturale, fatto di posizioni conservatrici e di proclami moralisti, di crociate fondamentaliste e di derive omofobe. Sullo sfondo il male peggiore che attanaglia il nostro paese, un profondo individualismo che innesca una qualche reazione solo se la sfera privata viene messa a rischio. Invitiamo dunque i nostri comitati ed i nostri circoli a mobilitarsi e a stimolare e supportare un’ampia partecipazione. La battaglia per il raggiungimento di una piena uguaglianza ha bisogno di costanza e di tenacia, di ampio consenso e di linearità. Sui diritti non si tratta, l’abbiamo affermato più volte in questi mesi e lo dimostreremo con il nostro agire. La lunga marcia verso i diritti è soltanto iniziata, lo vogliamo gridare con ottimismo, con fiducia e con determinazione. Poco a poco, passo dopo passo, conquista dopo conquista il tempo arriverà, il tempo in cui non vi saranno più distinguo e potremo guardarci negli occhi, finalmente uguali.