Una responsabilità e una opportunità.

Il 12 Settembre 2016 hanno avviato il loro anno presso Arci Servizio Civile più di 2.000 giovani per 297 progetti in tutto il Paese e 3 all’estero. Continua quindi il trend crescente, che è in atto dal 2014, dopo la grave crisi del periodo precedente. Infatti il bando pubblicato il 30 Maggio 2016 ha proposto 35.203 posti dei quali 708 all’estero. Questa positiva notizia segue l’approvazione da parte del Parlamento della legge 106 Riforma del Terzo Settore e dell’Impresa Sociale e di disciplina del Servizio Civile Universale. Siamo in attesa del decreto legislativo collegato per dare maggior concretezza al Servizio Civile Universale. Questo bando va collocato in una miriade di altri bandi e micro bandi che hanno confuso i giovani, al punto che è stata utile una proroga nei termini di deposito delle domande per avere la copertura dei posti. Sarà necessario conoscere nel dettaglio quante domande sono pervenute nel periodo 1/8 luglio, in quali territori, per quali progetti, da parte di quali profili giovanili per poter meglio riflettere su questo fenomeno. È anche il primo bando, da molti anni a questa parte, finanziato esclusivamente con fondi statali. Infatti non ci sono fondi aggiuntivi né da parte delle Regioni e Province Autonome, né da enti accreditati per progetti autofinanziati. Inoltre, nonostante piccoli accorgimenti, le risorse statali sono rimaste inutilizzate presso alcune Regioni, mentre nell’albo nazionale quasi 1.400 posti sono “finiti nel cestino”. I più di 2.000 giovani che per un anno vivranno con noi, sono, per ASC e l’intera rete associativa che rappresentiamo verso lo Stato, una responsabilità e un’opportunità. Una responsabilità: attraverso il percorso formativo e l’invito a partecipare alle tante iniziative di promozione della pace (le più prossime la Marcia Perugia-Assisi, gli Stati generali della difesa civile) sta a noi, con il nostro esempio, motivare e strutturare il successivo impegno volontario nelle società locali e nel mondo della pace e della giustizia. Una opportunità: un periodo di dialogo strutturato, di lavoro comune, può contribuire a mettere le nostre organizzazioni in maggiore sintonia con i vari universi giovanili, oggi sottoposti a violente pressioni conservatrici, anche per costruire rinnovamento e cambiamento nelle nostre stesse associazioni. Ma occorre accelerare un salto di qualità e di dimensioni nella progettazione degli interventi di servizio civile per i prossimi anni, nella transizione al Servizio Civile Universale. Vanno meglio connesse le scelte di programma associativo e gli interventi di servizio civile, in questo facilitati dal passaggio dai progetti annuali ai programmi triennali. Dobbiamo attrezzarci all’accoglienza di nuovi profili giovanili, sia di stranieri residenti che di giovani con più bassa scolarità, disoccupati, non socializzati. A fronte di tante novità resta il ‘tradizionale’ e duro impegno affinchè nella legge di stabilità ci siano almeno 230 milioni di euro per avere nel 2017 un bando da almeno 40.000 posti.