Di seguito il testo dell’ordine del giorno di adesione alla manifestazione Non una di meno, approvato il 22 ottobre scorso al Consiglio nazionale dell’Arci. Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e il 26 novembre a Roma si terrà un grande corteo che manifesterà la rabbia delle donne contro la violenza e rivendicherà la loro voglia di autodeterminazione su iniziativa di un numeroso gruppo di associazioni femminili che operano in tutto il territorio del nostro Paese. Il 27, sempre a Roma, si terrà una grande assemblea sui temi dell’iniziativa. L’obiettivo è che si dia vita ad un piano sistemico ed efficace per combattere la violenza condannata a parole e poi tollerata nei fatti. La terribile realtà del femminicidio diffuso in tutto il mondo non è da considerarsi frutto di uno stato di emergenza ma un fenomeno strutturale che come tale va affrontato. Il femminicidio è solo l’estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. All’aumento delle morti per femminicidio non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della società che invece continua a colpevolizzare la donna. La politica non manifesta una concreta volontà di contrastare il problema. Non c’è un piano programmatico adeguato, la formazione nelle scuole e nelle università sulle tematiche di genere è ignorata e ostacolata. Gli strumenti del piano antiviolenza del governo o sono stati disattesi o si sono dimostrati inefficaci e a volte nocivi. L’Arci condivide questa denuncia e aderisce ai temi dell’iniziativa impegnandosi ad organizzare la partecipazione al corteo del 26 e all’assemblea del 27 novembre, impegna le nostre socie e i nostri soci a partecipare e a promuovere iniziative locali per dibattere questi temi, raccogliere fondi per i centri antiviolenza e raccogliere e organizzare adesioni per la partecipazione al corteo del 26 novembre anche in raccordo con le altre organizzazioni aderenti presenti nei territori, in particolare UDI e CGIL.