Dentro l’emergenza: l’attività dell’Arci nel terremoto del centro Italia

Spettacolo alla Casa Circondariale di Livorno

Mentre scrivo questo report, come sapete, siamo dentro un dramma senza fine. Gli eventi sismici di agosto e ottobre erano già di portata straordinaria: pensate solo che nelle Marche sono dichiarati terremotati 120 comuni distribuiti in 4 provincie su 5. È altresì noto come il terremoto del 24 agosto aveva sconvolto le comunità ascolana e reatina. Il 18 gennaio, altre quattro scosse di un’entità altissima hanno fatto ripiombare le comunità nella paura, mettendone a dura prova la tenuta psicologica. Come è noto, la nostra associazione stava reagendo a questa situazione tramite le molte iniziative proposte nei vari territori, fra cui spicca l’attività per bambini Giocare per ricostruire: https://www.facebook.com/arciprovincialemacerata/. Intanto, per la prima volta a mia memoria, tre comitati regionali – Marche, Lazio e Umbria – sulla giusta spinta della presidente nazionale Chiavacci e di Greta Barbolini, hanno progettato azioni comuni che sono state inserite nella candidatura per il bando della ex legge 383. La particolarità della proposta nasceva dopo aver contattato direttamente le comunità, tanto che nella provincia di Macerata abbiamo tenuto due assemblee per costruire con i cittadini e i soci una progettazione veramente partecipata. Nel Piceno fin da subito i ragazzi del comitato hanno aiutato le popolazioni tramite il Bibliobus del comitato Arci Aquila e le molte iniziative cinematografiche per gli sfollati che stanno in gran parte a San Benedetto del Tronto. Inoltre abbiamo partecipato con il presidente Arci Lazio Giustini e la presidente Arci Rieti Patacchiola, alla presenza della Chiavacci, a un incontro molto importante con la comunità montana del Velino, mentre con gli amici perugini Calzini, presidente di Arci Umbria, e Tamiazzo abbiamo costruito una progettualità che guardasse al dopo (agricolo, turistico…). Voglio quindi testimoniare come abbiamo costruito una rete Arci che subito, tramite anche i volontari del servizio civile nazionale, è servita per l’emergenza, ma ora sta lavorando a una progettualità di lungo periodo che coinvolge non solo il mondo della cultura, ma anche quello della produzione agricola e del turismo. Il paradosso è che le istituzioni spesso e volentieri discutono sulla ricostruzione, che come sapete è totalmente centralizzata (vorrei ricordare a tutti che il terremoto di Umbria e Marche del 1997 è stato ben gestito anche e grazie alle Regioni) ed è evidente che è eccessivamente burocratizzata e lenta, soprattutto nei confronti degli allevatori, mentre noi, associazione di promozione sociale, stiamo tematizzando le questioni chiave per il futuro dei nostri territori. È impossibile non rendersi conto come qui sia in gioco una civiltà che accomuna l’entroterra e che tendenzialmente è stata già abbandonata da prima da una insana forma di governo che pensava di premiare solo le città metropolitane, mentre in Europa ci invitano a tutelare proprio le aree interne: vedesi la strategia europea che in Italia ha trovato in Fabrizio Barca il suo punto di riferimento, con cui faremo un convegno insieme all’Università di Camerino. Voglio chiudere con due riflessioni ad alta voce per l’Arci: primo, siamo consapevoli che stiamo dentro un evento di proporzioni epocali? Due, la nostra associazione è pronta ad accettare altre sfide oltre le sue consuete attività e cioè siamo consapevoli che possiamo essere l’attore sociale che movimenta i territori dal basso e facilita comitati di partecipazione che altrimenti solo alcune forze populiste sembrerebbero in grado di movimentare? Questa è la sfida che ci poniamo

“C’è una città come tante. Ricca, avida, opulenta, consumista.
C’è una città come tante. Mal governata.
C’è una città invasa da topi. Topi che non si nascondono, ma escono allo scoperto per mangiarsi tutto.
Il governo non può più far finta di niente e promette “una bella poltrona” nel palazzo granducale a chiunque riesca a liberare la città dalla piaga dei topi.”

Chi volesse partecipare come pubblico allo spettacolo “Topo dopo topo” regia di Lara Gallo e Francesca Ricci, per il giorno 20 dicembre 2023 alle ore 14.00 all’interno della Casa Circondariale di Livorno, dovrà inviare il proprio nome e cognome, luogo e data di nascita al seguente indirizzo mail

prenotazionicarcere@gmail.com

entro e non oltre il 5 dicembre 2023.

I nominativi saranno oggetto di controlli da parte dell’Amministrazione penitenziaria, pena la non possibilità di partecipazione allo spettacolo.

Lasciate ogni smartphone in macchina, oh Voi che entrate.

Condividi