Esistono mondi dove i bambini diventano lavoratori da quando sono poco più che infanti. E ne esistono altri in cui, fino a trent’anni, nessuno sa neanche cosa sia un lavoro. Esistono mondi dove questi stessi bambini lavoratori sono costretti a organizzarsi in movimenti sindacali. Perché diventa necessario capire quanto sia importante rendere più umana la loro condizione lavorativa. Mentre ne esistono altri, di mondi, in cui il problema è la verifica in classe la mattina successiva.
Ognuna di queste due ‘possibilità’ ha i suoi pregi e i suoi difetti, le sue risorse e dei problemi da risolvere. Ma grazie al progetto Noi con gli altri, organizzato da Unicoop Firenze insieme ad Arci Toscana, i ragazzi di una parte e dell’altra della Terra, si stanno incontrando, da anni, per un confronto aperto e un arricchimento reciproco.
Imparando, gli uni dagli altri, come si fa a essere ragazzi, giovani migliori, oggi, sia da una parte che dall’altra del mondo. Proprio in questi giorni 7 studenti dell’Istituto statale d’arte ‘Piero della Francesca’ di Arezzo, sono partiti alla volta del Perù, cogliendo al volo la possibilità di incontrare i loro coetanei lavoratori, tanto simili per età, ma tanto diversi per abitudini di vita, andando a scoprire storie tanto distanti dalle proprie.
Incontreranno i loro coetanei, ragazzini impegnati nel Manthoc, un’associazione democratica peruviana che organizza corsi contro l’analfabetismo, s’impegna per il recupero scolastico, si batte per la salute del lavoro, costruisce consultori pediatrici, o mense, o biblioteche, crea dei piccoli laboratori artigianali autogestiti in cui fare produzione di oggetti da vendere in condizioni eque. Un sindacato, in poche parole. Un modo per darsi una vera speranza, per dirsi che è possibile cambiare. Francesco Romizi, Presidente di Arci Arezzo, ha evidenziato, nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, i motivi per cui è stato scelto proprio questo tipo di esperienza per i 7 giovani studenti della sua città: «Quello che ci piace di più del Manthoc è che si tratta di un’associazione che svolge sul territorio un ruolo politico attivo e importante. Non fa mero assistenzialismo, ma piuttosto tante attività politiche e culturali. Sono ragazzini dagli 8 ai 16 anni, hanno quindi più o meno la stessa età degli studenti italiani in visita. Ragazzini che si auto-organizzano e decidono come farlo».
I sette giovani aretini stanno condividendo insieme a questi ragazzi peruviani le attività quotidiane: il lavoro, prima di tutto, m anche i laboratori e le attività politiche. Daranno una mano per un’intera settimana, porteranno il loro punto di vista, il loro apporto alla causa. Capiranno come un loro coetaneo vive in Perù, sperimentandolo sulla propria pelle.
E poi torneranno. «E torneranno – come si è augurato il Preside dell’Istituto dove studiano i ragazzi, il professor Luciano Tagliaferri – con le teste e i cuori contaminati, diventando dei veri e propri ‘portatori sani’ di valori positivi.
Valori che, a loro volta, possano contaminare la nostra vita di tutti i giorni, in una città che sicuramente ne ha bisogno».
Info: www.arciarezzo.it