Peggiorano sensibilmente le condizioni sociali ed economiche degli anziani nel nostro Paese. Hanno pesato la crisi e le manovre economiche, facendo crescere i fenomeni di esclusione sociale. È quanto emerge dai dati della II Indagine nazionale sulla condizione sociale degli anziani presentata dall’Auser. Gli anziani, insieme alle donne ed ai giovani, sono infatti fra le categorie di cittadini più colpiti. Il potere d’acquisto delle loro pensioni si è ridotto del 30% negli ultimi anni con la conseguenza di una drastica riduzione dei consumi, difficoltà o impossibilità ad affrontare le spese impreviste, e tante rinunce spesso legate alla tutela della propria salute e alla prevenzione.
Negli ultimi mesi si è registrata una sensibile riduzione, pari a circa il 28%, del numero delle proposte di bando dedicate ai servizi per gli anziani, soprattutto nei grandi comuni e le liste di attesa regionali per gli interventi domiciliari a favore di chi non è autosufficiente sono in crescita in tutte le Regioni.
Le statistiche Istat indicano che negli ultimi 8 anni (2003/2010) la spesa media mensile di un anziano solo cresce esclusivamente per l’abitazione, l’energia e i trasporti.
Mentre sono state ridotte le spese per l’alimentazione, l’abbigliamento e per i servizi sanitari. Anche per quanto riguarda una coppia senza figli con capofamiglia ultra 65enne, risulta in aumento solo la voce di spesa destinata ad abitazione ed energia. Tutte le altre risultano in calo.
E nel 2012 le cose non andranno meglio poiché si stima un aumento della spesa fino al 5% per l’abitazione e i consumi energetici.
Sempre in base alle rilevazioni statistiche, emerge che il numero delle offerte di vendita della nuda proprietà è cresciuto di quasi il 13%, con un calo dei prezzi indicativi del fatto che ormai l’offerta ha superato la domanda. L’offerta arriva da persone over 60, e molti sono gli ultraottantenni. Dietro questa scelta c’è l’esigenza di liquidità, che spesso serve ad aiutare i figli.
Nel 2010 le famiglie composte di soli anziani sono il 28,06% del totale e i pensionati poveri risultano essere 2,3 milioni, una cifra destinata a crescere. Nel 2011, in base ai dati Inps, su un totale di 5.269.493 pensioni di vecchiaia, circa il 52% ha un importo inferiore ai 500 euro mensili e ben il 78% non supera i 750 euro. Per quanto riguarda invece le pensioni di anzianità, più del 30% non supera la soglia dei 900 euro. C’è poi una forte differenza di genere, perché le pensioni percepite dalle donne risultano di importo largamente inferiore a quello degli uomini.
L’indice di povertà relativa tra gli anziani, nel triennio 2008/2010, si attesta a livello nazionale su una media del 13%, ma nel Mezzogiorno la percentuale supera il 26%. La media di chi vive in povertà assoluta e invece di circa il 5%. Oltre agli indicatori relativi alla povertà relativa ed assoluta, di notevole interesse è l’indice di ‘deprivazione materiale’ (non riuscire a sostenere spese impreviste; avere arretrati nei pagamenti di mutuo, affitto, bollette, debiti vari; non potersi permettere in un anno una settimana di vacanza, un pasto adeguato almeno ogni due giorni, il riscaldamento necessario, l’acquisto di una lavatrice, di una televisione a colori, di un telefono o di un’automobile): il 15,7% delle famiglie presenta tre o più sintomi di deprivazione, mentre si trovano in grave deprivazione il 7,1 per cento delle famiglie residenti. Pertanto circa il 45 per cento delle famiglie è in condizione di grave deprivazione. E non bisogna dimenticare che sono i nonni ad aver svolto all’interno delle reti familiari il ruolo di ‘ammortizzatori sociali informali’. Gli anziani saranno infatti doppiamente colpiti dalle manovre correttive.
Da un lato, infatti, stanno contribuendo come ammortizzatori sociali d’emergenza al reddito delle generazioni più giovani, dall’altro, tuttavia, sono visti dalle recenti manovre del governo come ‘soggetti privilegiati’ sui quali agire per ridurre la spesa pubblica. A dimostrazione di quanto siano sbagliate le teorie dei ‘garantiti’ che sottrarrebbero risorse ai precari.
Info: www.auser.it