N°13 Crescono le domande d’asilo nei paesi industrializzati. L’Italia si allinea alla media europea

I l rapporto sulle domande d’asilo presentate nel 2011 in 44 paesi industrializzati, reso noto nei giorni scorsi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, offre una prospettiva allargata all’Europa e ai maggiori Paesi industrializzati, una lettura ampia che permette di svolgere delle considerazioni tenendo presente anche quanto accade fuori dai confini nazionali.

Nel 2011, rispetto all’anno precedente, c’è stato nei paesi industrializzati un aumento del 20% delle domande d’asilo a causa di nuovi conflitti, compresi i grandi sommovimenti determinati dalla primavera araba, e del continuo flusso di persone in fuga dalle zone di vecchie crisi mai risolte. L’aumento più consistente si nota nell’Europa meridionale, Italia inclusa, con circa 36mila domande d’asilo di persone per la maggior parte provenienti dal Corno d’Africa e dall’Africa Sub Sahariana, giunte via mare dalla Libia dove si trovavano allo scoppio della guerra civile.
Questa cifra pone l’Italia al terzo posto all’interno dell’Unione Europea, dopo la Francia con 52mila domande d’asilo e la Germania con quasi 46mila. Dunque l’Italia non è l’unico paese dell’Unione a farsi carico di questo problema, ma si è semplicemente allineata alla media di altri Paesi.
Se infatti prendiamo in considerazione l’anno precedente, la Francia aveva registrato 48mila domande di asilo, la Germania 41mila, mentre l’Italia ne aveva soltanto 10mila.
Questo dato così contenuto va attribuito alle politiche restrittive attuate nel canale di Sicilia da Italia e Libia. Politiche che nella seconda metà del 2009 avevano portato alla scelta dei respingimenti in mare di migranti e richiedenti asilo. Per questa prassi l’Italia è stata recentemente condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo.
Non è neanche la prima volta che in Italia vengono presentate oltre 30mila domande di asilo. Già nel 2008 erano state presentate altrettante domande, così come va ricordato che nel 1999, a seguito della guerra del Kosovo, arrivarono sulle coste italiane oltre 33mila richiedenti asilo.
Volendo poi allargare lo sguardo al resto del pianeta, non può passare inosservato un dato estremamente significativo e cioè che circa l’85% dei rifugiati vive nel sud del mondo. Lo scorso anno nel solo stato del Sud Africa sono state presentate circa 110mila domande di asilo. Una cifra nettamente superiore a quella registrata negli Stati Uniti d’America, il paese con il più alto numero di domande tra quelli industrializzati.

E allora non si possono che condividere le parole dell’Alto Commissario Antonio Guterres quando afferma che «è importante guardare queste cifre in prospettiva.
Il numero delle domande di asilo presentate in tutti i paesi industrializzati è ancora inferiore alla popolazione di Dadaab, un campo di rifugiati che si trova nel nord-est del Kenya».
Ma non possiamo nemmeno tacere che oggi in Italia la maggioranza dei richiedenti asilo viene ospitata in strutture del tutto inadeguate. È necessario che il governo intervenga con urgenza sul sistema d’accoglienza generale, potenziandolo, unificandolo e superando l’attuale frammentazione.
Info: www.unhcr.org