Gli interventi sociali realizzati da Auser soddisfano una domanda sociale in forte crescita, in genere non coperta dalle istituzioni pubbliche locali preposte; si tratta di una domanda variegata, al cui interno si intrecciano le necessità collegate alla povertà (soprattutto nelle grandi città del Nord, dove emerge la fragilità economica e relazionale delle donne vedove, sole e molto anziane), bisogni socio-sanitari collegati alle condizioni di non autosufficienza e di parziale non autosufficienza degli anziani, bisogni di compagnia, socialità e di ‘benessere’, le necessità di spostamento nel territorio.
In particolare, la richiesta di servizi di mobilità e collegati ai trasporti è ormai un fenomeno in forte crescita, che dipende non solo dalla necessità, da parte degli anziani, di raggiungere uffici pubblici e presidi ospedalieri e ambulatoriali, ma anche dal desiderio, espresso da una quota rilevante di utenti ultrasettantacinquenni soli, di spostarsi nel territorio per svolgere attività sociali e in modo particolare relazionali, e sbrigare in modo autonomo pratiche d’ufficio.
In definitiva, le attività convenzionate svolte da Auser rispondono a un ‘nuova’ domanda sociale espressa dagli anziani, che si indirizza verso l’uso ‘attivo’ del territorio; domanda che può essere soddisfatta sempre meno attraverso il ricorso alla istituzionalizzazione; al contrario, richiede il potenziamento del sistema dei servizi reali e la creazione di nuove opportunità (integrazione sociale, promozione del benessere, invecchiamento) nelle comunità locali. Auser è partner di una rete estesa di soggetti sociali. Essi svolgono, anche sollecitati dagli enti territoriali, importanti funzioni pubbliche nelle attività di contrasto alla povertà, di promozione della salute e della qualità della vita degli anziani.
Le organizzazioni di volontariato intervengono non solo nella gestione di servizi e interventi sociali ‘per conto’ degli enti locali, ma anche e soprattutto per promuovere e realizzare sul territorio spazi di autoorganizzazione (che in diversi casi si trasformano in veri e propri momenti di autogoverno), innescando politiche sociali più mirate all’evoluzione socio-demografica e ai nuovi bisogni delle popolazione anziane.
Tra i punti di criticità, la forte sollecitazione che gli enti territoriali esercitano nei confronti delle associazioni per la gestione di ‘pezzi’ di servizi sociali.
Nel 2011 e nei primi mesi del 2012, le convenzioni sottoscritte da Comuni e Auser si caratterizzano per la presenza di un numero elevato di servizi e interventi ‘integrativi’ richiesti al volontariato. A tale complessità dell’intervento richiesto spesso non corrisponde però un’adeguata regolazione nonché l’attivazione di un processo di programmazione sociale condivisa.