Di seguito il report di alcuni operatori di Arci Liguria e Arci Imperia che nei giorni scorsi si sono recati a Ventimiglia.
È la situazione più delicata, quella di Ventimiglia, sicuramente per le condizioni davvero difficili in cui si trovano i migranti e in secondo luogo – per le stesse ragioni – per le condizioni in cui siamo costretti ad operare come organizzazioni. La situazione sul piano dell’accoglienza e sul piano sanitario è davvero grave, a detta della stessa Croce Rossa. Non esiste una struttura fisica coperta in grado di dare un tetto alle persone e si dorme all’addiaccio. Dei 300 presenti di giorno, oltre un centinaio si ferma comunque a dormire mentre gli altri tornano alla stazione accompagnati dai pullman della Croce Rossa. Siamo giunti alla frontiera di Ponte San Ludovico al quinto giorno di presidio, e anche oggi erano accampate sugli scogli circa 200 persone, uomini soprattutto e qualche donna. Questa mattina (il 16 giugno) si è consumata la sceneggiata dello sgombero che ha coinvolto non più di 20 ragazzi che stavano riposando sulle aiuole antistanti un noto ristorante di lusso. L’obiettivo – come poi abbiamo saputo – era duplice: liberare le aiuole e costringere i presidianti solo sul fronte mare, oggettivamente più disagiato. Al sole e in balia degli eventi atmosferici. Chi resiste sono ragazzi che ne hanno fatto una questione davvero politica e non hanno nessuna intenzione di andar via. La Croce Rossa italiana e quella francese stanno facendo davvero un lavoro importante, supportati da noi e da altre associazioni del ponente ligure. Noi in particolare stiamo fornendo mediatori culturali e operatori di supporto. Stiamo diffondendo a tutti il nostro numero verde in modo da fornire tutte le opportunità a disposizione. Verrà presto attivato un servizio di soccorso medico con l’associazione dei medici Find the cure che abbbiamo coinvolto noi dell’Arci.
Le autorità francesi non sembrano intenzionate ad aprire la frontiera con l’aggravante di avere da questa parte un Prefetto che non ne vuole sapere di attivare le procedure di emergenza e in più una Regione completamente assente. Questo per quel che riguarda la situazione alla frontiera. Vi è poi un secondo luogo, che è la stazione di Ventimiglia, dove la situazione è leggermente migliore anche se ugualmente delicata sotto il profilo dell’accoglienza. Qui sono stati attivati diversi servizi (docce e wc chimici) e la presenza di donne e bambini è più evidente. Nella giornata di oggi erano circa 200 le persone accampate in stazione. Abbiamo avuto diversi incontri istituzionali, in primis con il giovane Sindaco Ioculano di Ventimiglia che sta facendo davvero i miracoli in una condizione di solitudine. Abbiamo inoltre effettuato diversi sopralluoghi con alcuni consiglieri regionali e parlamentari.