Un muro contro la solidarietà

Pubblichiamo una lettera ricevuta da Miklos Barabas, amico di vecchissima data di Tom Benetollo, militante per la pace dagli anni ’80, a proposito della decisione dell’Ungheria di costruire una recinzione lungo l’intero confine con la Serbia per arginare il flusso di immigrati clandestini. «Peter Szijjarto, Ministro ungherese per gli Affari Esteri e il Commercio ha annunciato che il Governo ungherese ha chiesto al Ministro degli Interni di preparare un piano e di fare i passi necessari per chiudere il confine fra Ungheria e Serbia con una cortina di ferro lunga 175 km e alta 4 metri. Lo scopo è di impedire la migrazione da paesi come l’Afghanistan e la Siria. Questo piano dovrebbe essere pronto mercoledì prossimo, il 24 giugno. È un passo allarmante e inaccettabile compiuto da un governo il cui paese è orgoglioso di aver tagliato e rimosso la cortina di ferro fra Austria e Ungheria nel 1989. Questo piano è contro i valori europei come la solidarietà, il rispetto dei diritti umani e della dignità che sono condivisi fra molti di noi. La migrazione è una sfida seria per l’Europa e insieme dobbiamo trovare una soluzione comune e umana. Costruire una cortina di ferro sicuramente non lo è».