Un rinnovato impegno contro il gioco d’azzardo patologico

Di Filippo Miraglia, vicepresidente nazionale Arci.

Sul gioco d’azzardo patologico (GAP) la nostra associazione, negli ultimi mesi, è stata oggetto di polemiche strumentali, che potevano tuttavia trovare un fondamento nell’assenza di una nostra iniziativa di carattere unitario e nazionale. Molti comitati, infatti, hanno avviato da tempo pratiche volte a monitorare e combattere il GAP, e a prendersi cura delle persone affette da questa patologia, anche con interventi di progressiva dismissione delle slot machine presenti in alcuni circoli. Mancava un impegno visibile a livello nazionale. La nostra partecipazione alla campagna Mettiamoci in gioco è stata per un lungo periodo solo formale, senza un impegno diretto e un coinvolgimento della nostra associazione. Per raddrizzare questa situazione, nelle scorse settimane abbiamo realizzato un seminario informativo rivolto alla presidenza e a una rappresentanza ristretta dei comitati territoriali, individuando un nostro percorso condiviso, sempre all’interno della campagna Mettiamoci in gioco, che deve coinvolgere tutti i circoli Arci. Un percorso che è stato discusso e approvato in presidenza e di cui è stato informato il consiglio nazionale nell’ultima sua riunione. Si tratta di un programma di interventi che fissa alcune iniziative territoriali con questi obiettivi specifici: 1. prendersi cura di coloro che frequentano i nostri circoli e sono a rischio o già dipendenti dal gioco d’azzardo patologico, favorendo anche il ricorso alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale; 2. monitorare la presenza di slot machines negli spazi gestiti da circoli Arci, condividendo con i comitati e i gruppi dirigenti un regolamento per disciplinare gli spazi per il gioco d’azzardo e limitare così eventuali forme patologiche; 3. ridurre progressivamente il numero di slot machine nelle nostre basi associative fino alla completa dismissione, proprio in considerazione dei rischi connessi alla loro presenza e in collaborazione con i gruppi dirigenti locali e regionali dell’associazione. Intendiamo pubblicare le informazioni relative alla nostra campagna, segnalando tutte le iniziative realizzate a livello locale e nazionale, nonché l’evolversi delle dismissioni all’interno della rete dei circoli, per dare visibilità al nostro impegno; 4. promuovere, ove possibile in collaborazione con ASL ed enti locali, corsi di formazione per operatori e dirigenti sul gioco d’azzardo, la patologia ad esso connessa e i metodi per rilevarla, avviando in tal modo un processo di standardizzazione e condivisione degli interventi di cura per le persone coinvolte. Per questo, abbiamo deciso di allegare al certificato di adesione all’Arci, che i quasi 5000 nostri circoli devono sottoscrivere, in occasione della nuova campagna di tesseramento che partirà in autunno, una lettera della presidenza nazionale che spiega il senso e i contenuti della campagna, chiedendo a tutti i presidenti e ai gruppi dirigenti della nostra base sociale un impegno straordinario contro il gioco d’azzardo patologico. È dunque un impegno importante quello che tutti insieme ci siamo assunti e che rende chiaro quanto l’Arci abbia preso sul serio questa battaglia e come intende procedere per renderla operativa.