L’agricoltura di promozione sociale

L’agricoltura e la trasformazione dell’agroalimentare come percorsi e strumenti di inclusione sociale ed emancipazione lavorativa nella rete dell’Arci.

Il tema dell’agricoltura sociale verrà affrontato giovedì 24 settembre, alle 18.30, in un dibattito organizzato dall’Arci a Cascina Triulza, all’Expo di Milano. Perché la scelta di un tema apparentemente lontano dalle pratiche dell’associazione? In realtà l’agricoltura sociale e la trasformazione dei prodotti della terra stanno diventando, nella rete dei circoli e dei comitati Arci, attività diffuse e importanti, come risulta a una prima mappatura. Il lavoro fatto in questi anni sui temi della sostenibilità, stili di vita e diritti della terra ha portato i suoi frutti e sono diventate decine le esperienze di cittadinanza attiva che Arci raccoglie intorno a questi temi. L’incontro si propone anche di capire se queste esperienze possono diventare una parte importante della politica nazionale dell’associazione, fare rete, crescere nel campo della diffusione dei prodotti. Intanto va detto che per agricoltura sociale si intende l’insieme di pratiche svolte su un territorio da imprese agricole, cooperative sociali e altre organizzazioni che coniugano l’utilizzo delle risorse agricole con le attività sociali. Le attività dell’agricoltura sociale sono finalizzate a generare inclusione, favorire percorsi terapeutici, riabilitativi e di cura; sostenere l’inserimento lavorativo e sociale delle fasce svantaggiate e a rischio di marginalizzazione; favorire la coesione sociale. Queste attività sono realizzate in collaborazione con i servizi socio-sanitari e gli enti pubblici competenti del territorio e sottoposte a verifiche periodiche. L’agricoltura sociale è una prassi di sviluppo locale sostenibile socialmente, economicamente ed ecologicamente. Le prime esperienze di agricoltura sociale in Italia possono essere individuate nell’attività che le cooperative agricole sociali sorte negli anni ’70 del secolo scorso hanno svolto nel campo dell’inserimento lavorativo di persone con difficoltà di vario tipo. Secondo le stime, il settore vale oggi circa 200 milioni di euro di fatturato l’anno (con oltre mille esperienze distribuite sul territorio italiano). Da un’indagine Aiab del 2010 è emerso che le categorie più presenti in azienda sono: disabilità mentale 32%, disabilità fisica 19%, detenuti o ex detenuti 12,5%. Le attività più diffuse sono coltivazione o allevamento 38%, ortoterapia 23%, pet therapy 7%, florovivaismo 5%. All’incontro del 24 parteciperanno il ministro all’agricoltura Maurizio Martina, Massimo Cortesi, presidente Arci Lombardia, Andrea Di Stefano, direttore di Valori, Vittorio Rinaldi, presidente di Altromercato, Silvia Stilli, direttrice Arcs. Coordina Emanuele Patti della presidenza nazionale Arci. Introducono le esperienze: Officine del futuro, Arci Mantova; Progetto Terrae, Arci Rieti; cooperativa Lavoro e non solo di Corleone, Arci Sicilia; Arci Miele e Arci club Gallery, Arci Lecce; Progetto Living Land, Arci Lecco; Arci Energia Felice, Arci Milano; Arci La staffetta, Arci Pisa; Arcs: Cuba, Bosnia, Brasile. A seguire, dalle 21, Caffè Bandini in concerto