Di Roberto D’Avascio, presidente Arci Movie Ponticelli.
Si è conclusa all’inizio di settembre la XXII edizione di Cinema intorno al Vesuvio, storica arena estiva che Arci Movie organizza a San Sebastiano al Vesuvio, alle pendici della bocca del vulcano. Dopo oltre settanta serate di cinema dalla fine di giugno, l’ultimo spettacolo della rassegna, in collaborazione con l’ensemble Dissonanzen, è stato un regalo particolare per il nutrito e appassionato pubblico di cinefili dell’arena: l’esecuzione dal vivo al pianoforte del maestro Ciro Longobardi nella sonorizzazione del film L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertiv. La pellicola, diretta nel 1929 dal maestro sovietico, rappresenta il capolavoro indiscusso del movimento Kinoglaz, Cineocchio, l’avanguardia sovietica di cui lo stesso regista fu promotore. Le musiche originali dello stesso Longobardi, eseguite all’Ircam Prepared Piano, sono partite da alcuni temi musicali sviluppati attraverso l’improvvisazione, inseguendo la velocità variabile delle immagini girate, e dialogando con il ritmo particolare e serrato del montaggio organizzato in geniali, e avveniristiche per l’epoca, sequenze polimetriche. Il pubblico ha potuto apprezzare un film ricco di riprese innovative e giochi di montaggio, doppie esposizioni, salti di scena, riprese oblique, slow motion, freeze frames, a cui si sono aggiunte le spericolatezze dello stesso operatore La quarta edizione dal 28 settembre al 31 ottobre per la realizzazione di riprese bizzarre. L’abilità di Vertoz è stata quella di saper utilizzare, nel narrare la storia di un cineoperatore che si aggira in una città russa dall’alba al tramonto, con abilità le suggestioni delle avanguardie artistiche di inizio secolo: futurista nell’estetica della velocità, costruttivista nella scomposizione del reale, naturalista negli impulsi documentaristici. La colonna sonora del maestro Longobardi ha interagito con grande efficacia espressiva con il flusso delle immagini. La partecipazione del pubblico, in un momento storico di crisi della sala tradizionale, ha confermato la necessità di proporre, anche nei confronti di una platea popolare e stratificata, pellicole fondamentali nella storia del cinema europeo e iniziative culturali capaci di far dialogare in cinema con altri linguaggi.