Verso l’Assemblea nazionale dei comitati territoriali

Continuiamo ad ospitare su Arcireport, in vista dell’Assemblea dei presidenti dei comitati territoriali Arci che si terrà a Roma il 10 e 11 ottobre, i loro contributi. Questa settimana, intervengono Simona Sinopoli Arci Roma, Valerio Antonio Tiberio Arci Pescara, Davide Grilletto Arci Reggio Calabria e Sara Stangoni Arci Sassari.

Di Simona Sinopoli, presidente Arci Roma.

Il comitato dell’Arci di Roma, costituito nell’ormai lontano1989, affonda le sue radici nei valori e nell’identità proprie dell’Arci delle origini, nella sua tradizione mutualistica e in quella lunga storia associativa, dei movimenti popolari, pacifisti e antifascisti. Opera sul territorio capitolino in campi d’azione specifici ed eterogenei che spaziano dalla cultura alla formazione, dalla solidarietà ai diritti, con oltre 50 circoli e una base associativa di circa 60mila iscritti. Sin dalla sua costituzione, l’Arci di Roma promuove lo sviluppo culturale attraverso attività permanenti ed eventi cittadini. Fiore all’occhiello della promozione culturale è Roma incontra il mondo, la ormai storica manifestazione musicale dell’estate romana che fu ideata e attuata da Renato Nicolini. Questa manifestazione viene organizzata dal 1994 presso il laghetto di Villa Ada e, negli anni, è riuscita ad attribuire un’impronta culturale ben definita e identitaria che funge da volano per la sensibilizzazione della cittadinanza verso le tematiche promosse dall’associazione. Tematiche che vedono l’Arci romana impegnata nella lotta contro il razzismo e nella difesa dei diritti dei migranti. Questa militanza del comitato si sviluppa sul territorio attraverso l’attuazione di progetti sociali, attività di consulenza legale e amministrativa e corsi di insegnamento della lingua italiana. Oltre a favorire la tutela e l’inclusione sociale della popolazione migrante, il comitato sostiene la nascita di associazioni culturali, capaci di essere luoghi di elaborazione del pensiero e di espressione della creatività, veri e propri presidi sociali disseminati sul territorio cittadino, cercando di creare strumenti volti al radicamento di tali esperienze anche nei territori più periferici della città. Tutte queste attività del comitato, ovviamente, comportano problematiche di diversa natura che vengono vissute come motivazione ulteriore all’attuazione della politicità intrinseca nei progetti stessi e con la profonda consapevolezza che viviamo un periodo di mutamenti culturali e sociali che stanno coinvolgendo il nostro Bel Paese e di conseguenza anche la nostra associazione. Un’associazione che, anche al livello nazionale, ha la necessità e il dovere di dotarsi di nuovi strumenti e di nuove pratiche che le permettano di capire e intercettare, più velocemente e meglio, quelle che sono le esigenze e le complessità tanto del suo corpo associativo quanto della società ed esser così in grado di intervenire sul territorio con delle politiche attuative che la riportino a ricoprire quel ruolo da protagonista attivo che ha sempre caratterizzato l’identità e l’azione politica e sociale dell’associazione stessa.

Di Valerio Antonio Tiberio, presidente Arci Pescara.

«Sognatore è un uomo con i piedi fortemente appoggiati sulle nuvole». Le evocative parole del nostro concittadino e condottiero Ennio Flaiano esprimono bene quello che il comitato Arci Pescara in questo quinquennio di maturazione ha potuto sperimentare sulla pelle dei suoi soci volontari e sulle strade del nostro capoluogo. Cinque anni per passare da una centrifuga disgregazione tecnicoorganizzativa ad una realtà associativa tra le più articolate, vaste ed apprezzate dell’intera regione abruzzese. Cinque anni per tramutare un sogno fragile in una casa solida. Una casa dove tanti, rispettosi di legalità, promotori di socialità, amanti della propria nazionalità, possono entrare, conoscersi e riconoscersi. Cinque anni per ricordarci chi eravamo e dove potevamo arrivare. Sì, perchè come ribadito su ogni nostro manifesto del 2012, Uniti c’è più senso, e si è visto tutto. Uniti siamo riusciti ad arrivare a 25 circoli nell’area metropolitana, 15mila tesserati, 3 macroeventi di rilevanza nazionale che hanno ospitato un totale di 50mila persone. E la volontà di continuare su questo percorso virtuoso, fatto di stakeholders primari e secondari assolutamente coesi in un progetto urbano che fa del mutualismo su larga scala la sua ambizione principale, diventa il nucleo pulsante di un corpo sociale vivo e determinato. Determinazione condivisa con le forze politiche locali, le quali dopo un’iniziale e comprensibile diffidenza rispetto all’attivismo progettuale del comitato, hanno saputo vedere in noi un partner affidabile ed efficiente per lo svolgimento di sempre più iniziative di profondo respiro socio-culturale che sanno e vogliono porre come principale referente la cittadinanza tutta. Così, se domani l’Arci nazionale volesse chiederci cosa potrebbe fare per noi, la risposta potrebbe essere candidamente cosa noi potremmo fare per lei. L’esperienza maturata nel delicato e articolato campo delle sponsorizzazioni e dei grandi eventi ci rende un soggetto consultivo e organizzativo prezioso nella futura pianificazione per il rilancio del messaggio di una associazione che ora più che mai vuole e deve consolidare il suo ruolo di fondamentale e autorevole referente nazionale per tutto ciò che riguarda terzo settore e promozione sociale.