Quest’anno per celebrare la Festa dei lavoratori, Cgil, Cisl e Uil hanno scelto Rosarno il centro calabrese sotto i riflettori nei mesi passati per essere stata teatro di violenti scontri tra una parte della popolazione e i braccianti immigrati, scoppiati per i ripetuti atti di violenza ai danni di lavoratori stranieri e per le condizioni in cui sono costretti a vivere. La scelta, ovviamente, non è stata casuale
poiché la ricorrenza del Primo maggio quest’anno sarà incentrata, oltre che sui tradizionali temi del lavoro e dello sviluppo economico, anche su quelli dell’integrazione, cogliendo l’occasione per rilanciare da Rosarno il tema del lavoro in stretto collegamento con quelli della legalità e dell’accoglienza degli immigrati.
Ancora più indicata la scelta dopo i provvedimenti della magistratura che hanno portato all’arresto di trenta persone con l’accusa di sfruttamento della manodopera straniera clandestina nella piana di Gioia Tauro. Le indagini hanno portato alla luce una fitta rete di ‘caporali’ che procuravano illegalmente lavoro agli immigrati soprattutto nel settore agricolo, a conferma di quanto da tempo denunciano le organizzazioni antirazziste.
Al contrario di quanto affermato dal Ministro Maroni nel gennaio scorso, non è la tolleranza – ammesso che ci sia – nei confronti dei migranti senza permesso di soggiorno a generare conflitti e illegalità, quanto quella che c’è da parte delle istituzioni verso lo sfruttamento, il lavoro nero, l’assenza di qualsiasi strumento di tutela nei confronti dei tanti lavoratori stagionali che consentono, con la loro fatica, di far arrivare la frutta sulle nostre tavole. A quasi quattro mesi di distanza nulla è cambiato nella piana di Gioia Tauro e, come spesso ormai accade in questo Paese, è la magistratura a rendere evidenti i problemi sociali, intervenendo dove l’illegalità diventa la regola.
«La manifestazione del Primo maggio sarà l’occasione per rilanciare da Rosarno temi fondamentali per lo sviluppo e il futuro, non solo per la piana di Gioia Tauro e per la Calabria, ma per l’intero Paese» – ha dichiarato il segretario della Cgil Calabria
Sergio Genco.
I segretari delle tre confederazioni sindacali, dopo il corteo per le principali vie del Rosarno, parleranno in Piazza Valarioti a pochi passi dall’omonima Casa del popolo sede del circolo Arci che parteciperà all’appuntamento e promuoverà una serie di iniziative.
Sarà infatti allestita una mostra fotografica che racconta la storia degli emigranti rosarnesi e calabresi verso il nuovo mondo e verso terre lontane. Inoltre la Casa del popolo rimarrà aperta tutto il giorno per dare ristoro e accoglienza ai partecipanti che arriveranno da tutta la Calabria e dalla vicina Sicilia. Sarà anche distribuito materiale informativo dell’Arci e proiettati dei video realizzati dal circolo per far conoscere l’impegno dell’Arci in difesa dei diritti.