Destini Obbligati

“Destini Obbligati” è l’esito finale di un percorso finalizzato a sviluppare la dimensione di riqualificazione socio-culturale di Shangai, uno storico quartiere popolare situato nella periferia nord della città di Livorno. E’ un quartiere sorto negli anni trenta come prodotto del piano fascista di decentramento urbano e costruzione di insediamenti periferici a beneficio della classe operaia, legato a una dimensione edilizia che, seppur nata sull’idea di un’urgenza contestuale e di un successivo sviluppo e perfezionamento, è rimasta invariata per lunghi decenni, finendo inevitabilmente per apparire datata e assolutamente inadatta agli standard della vita moderna. Shangai è infatti rimasto in larga parte fino ad oggi un agglomerato di palazzi ed abitazioni realizzati con pessimi materiali di costruzione e sottoposti a degrado immediato (le “case popolarissime” per cui si utilizzava ancora la pietra quando nel resto d’Europa stava diffondendosi l’utilizzo del cemento armato). Un “rione operaio”, basato sull’unità urbana del quadrilatero chiuso, con un unico accesso al cortile, e su appartamenti con monoaffaccio e conseguenti carenze di areazione e luminosità. Nel corso dei decenni successivi al periodo del loro rapido sviluppo urbanistico, specialmente negli anni settanta e ottanta del secolo scorso, Shangai, pur conservando la vivacità dello scenario sociale tipica del quartiere popolare, è andato incontro a un progressivo processo di marginalizzazione culturale, che ha determinato una tendenza all’isolamento urbano. La strutturale e pressoché totale assenza di attività e servizi diversi dal piccolo commercio ha nel tempo caratterizzato il quartiere come corpo estraneo al resto della città, vissuto ed attraversatp esclusivamente dagli abitanti della zona. La qualità della vita sociale della zona si è dovuta confrontare con le maggiori difficoltà soprattutto a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, quando Shangai è diventato snodo significativo dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti della città. A partire dagli anni ottanta l’Amministrazione locale ha cominciato ad ipotizzare un articolato piano di ristrutturazione urbana ed architettonica, da coniugare con un’idea di recupero complessiva, attenta anche agli aspetti di riqualificazione sociale e culturale. Ma processi di ristrutturazione di questo tipo richiedono tempi lunghi e la capacità di connettere alla dimensione edilizia la promozione di una partecipazione sociale in grado di rendere queste periferie un punto di riferimento importante per il resto della città, e di rendere gli abitanti della zona protagonisti attivi del potenziamento della qualità della propria vita.

“Destini obbligati” è una sceneggiatura nata da una serie di incontri con i ragazzi del quartiere che frequentano il Circolo Arci “Fratelli Gigli”, l’unico punto di incontro sociale del quartiere. L’idea è quella di far emergere attraverso una docu-fiction lo stato d’animo di chi ha eletto Shangai come contesto esclusivo della sua vita sociale e relazionale, e la dimensione di differenza e separatezza che ne deriva. La storia incarna questo conflitto tra chi resta legato per sempre al suo luogo di origine e chi sceglie di uscire nel mondo: una divaricazione senza punti di arrivo tranquilizzanti.

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